
Mondiale Moto3 2025
Sulle due ruote, siamo nell’epoca d’oro dei piloti spagnoli e la Moto3 non fa eccezione. Dopo essersi concessa un anno di pausa, visto che il Mondiale del 2024 è stato letteralmente dominato dal colombiano David Alonso con 14 vittorie su 20 gare, la Spagna potrebbe vantare anche il campione del mondo dell’annata in corso. Le premesse ci sono tutte per vedere sul trono l’erede dei campioni iberici degli ultimi anni: da Viñales ad Alex Marquez, da Joan Mir a Jorge Martin, fino ad arrivare all’ultimo campione spagnolo in Moto3 ovvero Jaume Masià (che ha trionfato nel 2023). Tuffiamoci dunque nel Mondiale 2025, ripercorrendo quanto fatto fino ad ora dai piloti in competizione.
Cambi di team e di classe motoristica
Come spesso accade, nel momento in cui un pilota trionfa passa l’anno successivo alla classe superiore delle due ruote. Non sfugge a questa regola neanche Alonso, che quest’anno corre in Moto2 in sella ad una Kalex. Anche Daniel Holgad e Collin Veijer, primi inseguitori del colombiano, hanno deciso di tentare l’avventura in Moto2. Resta invece in Moto3 e in KTM José Antonio Rueda, settimo nella graduatoria finale del 2024 e con voglia di stupire. Lo raggiunge nella scuderia austriaca il connazionale Angel Piqueras, che l’anno prima correva per la Honda. Rispetto all’ultimo Mondiale, in cui erano in competizione KTM, Honda, CFMoto, Husqvarna e Gas Gas, la principale novità riguarda il Mondiale costruttori: sono rimaste solo le prime due scuderie citate, che a sua volta inglobano vari team.
Rueda ha già in mano il testimone lasciato da Alonso?
Gary Lineker, grande centravanti inglese degli anni ’80 e ’90, diceva: “Il calcio è uno sport semplice: si gioca in 11 contro 11, 90 o 120 minuti e alla fine vincono i tedeschi”. Una logica al tempo stesso di rassegnazione e riconoscimento delle abilità di un paese rivale, che potrebbe essere applicata anche alle moto: “Si va su due ruote, ci sono varie categorie in cui correre e alla fine vincono gli spagnoli”. Anche la Moto3, come le classi superiori, parla la lingua di Cervantes.
Come già in parte anticipato, Rueda è uno dei piloti indicati tra le possibili sorprese ai nastri di partenza. Era difficile, però, ipotizzare una dichiarazione così netta i suoi avversari fin dalla prima corsa. All’esordio in Thailandia, infatti, chiude con il primo successo della stagione. Alle sue spalle due connazionali, ovvero Alvaro Carpe e Adrian Fernandez: un evento, quello del podio tutto spagnolo, che nelle settimane successive diventerà quasi una consuetudine. Inizia male l’altro pilota spagnolo citato nelle righe precedenti ovvero Piqueras, che però si riscatta prontamente nel gran premio successivo vincendo in Argentina. Conferme per Fernandez e Rueda, rispettivamente secondo e terzo. In Cile ecco un evento raro fin qui nel Mondiale Moto3 del 2025: un podio per 2/3 non spagnolo. Dietro al sempre più convincente Rueda, arrivano l’australiano Joel Kelso e l’italiano Matteo Bertelle. Sarà tuttavia un fuoco di paglia per entrambi: se da una parte Kelso riesce quantomeno a conquistare altri 2 podi, con cui non scalfisce però il dominio spagnolo, dall’altra Bertelle rimedia un grave infortunio prima del gran premio del Qatar che lo tiene ancora ai box.
Continua, invece, la stagione dominante dei piloti spagnoli. Rueda conosce la più grande delusione rimediata fin qui in stagione in Qatar, corsa chiusa in anticipo. Una battuta d’arresto che però si rivela isolata, visto che il ragazzo nato a Siviglia reagisce da campione vincendo le 3 gare successive in Spagna, Francia e Gran Bretagna. Ha un andamento opposto al connazionale Piqueras, che trionfa in Qatar per poi chiudere le 4 gare successive con 1 secondo posto e 3 ritiri. Rimane comunque il più serio candidato ad insidiare la ladership di Rueda, seguito a ruota – ça va sans dire – da altri piloti spagnoli: il già citato Alvaro Carpe, Maximo Quiles e David Munoz. Quest’ultimo vive il suo Mondiale in un crescendo di risultati positivi: inizia con 5 ritiri nelle prime 7 corse, poi conquista il primo posto nel gran premio dell’Aragona e in Germania e finisce sul podio anche in Francia, Olanda e Repubblica Ceca. Risultati lodevoli, come i 5 podi negli ultimi 6 appuntamenti stagionali ottenuti da Munoz. Tuttavia, la sensazione è che la rassegna iridata del 2025 per questa categoria sia fortemente indirizzata.
La situazione in classifica
Con 12 corse andate in archivio e 10 ancora da disputare, abbiamo un Rueda che troneggia con manifesta superiorità. Sono 228 i punti da lui conquistati: 85 in più rispetto a Piqueras e 96 di vantaggio su Carpe. I due gradini più bassi del podio sono insidiati da Quiles e Munoz, rispettivamente a quota 126 e 123. Bisogna guardare al sesto posto per trovare un non spagnolo: tale posizione è occupata da Kelso, che di punti ne ha 110. Per quanto riguarda la classifica costruttori, verdetto fin qui ancora più chiaro rispetto a quella piloti: KTM svetta su Honda, con 300 punti contro 149.
