Quando tutto sembra girare contro, ogni persona a due alternative: lasciarsi andare giù per il burrone preparato dal destino oppure reagire e cercare quanto prima di tornare in superficie. Inutile dire quale alternativa abbia scelto Enea Bastianini, pilota di MotoGP da poco tornato a correre dopo un infortunio alla spalla che gli ha fatto saltare ben 9 gran premi. 76 giorni di lavoro e sofferenza, per tornare a essere “il bestia” che tifosi e addetti ai lavori hanno visto partire dalle minimoto e arrivare in cima al mondo.
Gli inizi e l’arrivo in Moto3
Bastianini nasce a Rimini il 30 dicembre del 1997. La passione per i motori gli viene trasmessa da suo padre Emilio, che già a tre anni e tre mesi gli fa provare l’impatto con le due ruote. Si parla ovviamente di una minimoto, ma questa precocità lo accompagnerà anche in altre fasi della sua carriera. Il suo stile grintoso nel guidare contribuisce alla nascita del soprannome “il bestia” dovuto però anche al suo cognome. Dopo varie vittorie a livello giovanile, nel 2014 il sedicenne debutta in Moto3 venendo ingaggiato dal Junior Team GO&FUN di Fausto Gresini. Al settimo gran premio, in programma in catalogna, conquista il suo primo podio arrivando secondo. Ne aggiungerà altri due di podi da lì alla fine della stagione, con un secondo posto in Repubblica Ceca e un terzo in Gran Bretagna. I 127 punti sono un risultato di tutto rispetto per un debuttante, che però di certo non si accontenta e ci mette poco a migliorare. Nel 2015 rimane nel team Gresini, nel frattempo passato alle Honda NSF250R, e inizia il Mondiale come meglio non potrebbe. All’esordio in Qatar conquista subito una seconda piazza. Risultato ripetuto in Francia, Catalogna e Repubblica Ceca. Il punto più alto di quell’annata rimane però senza dubbio la sua prima vittoria in assoluto in Moto3, conquistata a San Marino. Risultati che gli valgono il terzo posto finale, alle spalle di Danny Kent e Miguel Oliveira. Bastianini sembra essere pronto per trionfare in questa categoria, ma al Mondiale del 2016 deve arrendersi allo strapotere del sudafricano Brad Binder (primo a quota 319 punti, contro i 177 del pilota riminese che chiude alle sue spalle). Arrivano poi piazzamenti meno esaltanti nelle due edizioni successive del Mondiale, in una categoria che a Bastianini comincia a stare stretta. Non ha trionfato, ma avrà modo di rifarsi.
Moto2 e MotoGP: stagioni da montagne russe, tra trionfi e cadute
In vista del Mondiale 2019 Bastianini passa in Moto2, alla guida della Kalex del team Italtrans Racing. Le prime gare sono di ambientamento per il pilota riminese, che conquista poi il suo primo podio nella categoria arrivando terzo in Repubblica Ceca. L’unico lampo di una stagione di apprendistato, che “il Bestia” chiude con la decima posizione nella graduatoria finale. Il 2020 dovrebbe essere un “semplice” anno di crescita, ma passa alla storia come il migliore della sua carriera. Confermato nello stesso team, il pilota riminese parte a razzo con due vittorie (in Andalusia e in Repubblica Ceca) nelle prime quattro gare. La vittoria del Mondiale diventa quindi un obiettivo concreto fin dai primi mesi di stagione, in una sfida a tre con il connazionale Luca Marini e con il britannico Sam Lowes. Dopo i due primi posti consecutivi, Bastianini ha un paio di passaggi a vuoto tra Austria (ritirato) e Stiria (decimo). Due stop che potrebbero abbatterlo, ma lui reagisce da grande pilota vincendo a Misano. I due rivali citati in precedenza non mollano fino alla fine del Mondiale, che però si chiude con il trionfo del “bestia”. 9 i punti di vantaggio sugli altri due piloti, che devono arrendersi al termine di una stagione emozionante fino all’ultima curva. Il primo Mondiale della carriera porta quasi inevitabilmente Bastianini alla promozione in MotoGP, in sella ad una Ducati. L’esordio nella massima categoria motociclistica sembra ricalcare quello in Moto2, con una prima annata con pochi squilli – due terzi posti – e tanto studio per adattarsi alla nuova realtà. Nel 2022, quindi, parte con l’obiettivo di provare ad inserirsi nella lotta di vertice e quindi a centrare il secondo titolo iridato della sua carriera. L’avvio del Mondiale è da sogno, con due vittorie (in Qatar e in Cile) nei primi quattro Gran Premi. Il proseguo della stagione è però altalenante, tra altri primi posti (Francia e Aragona) e qualche ritiro di troppo. Alla fine deve accontentarsi del gradino più basso del podio, dietro a “pecco” Bagnaia e a Fabio Quartararo. Una delusione per le aspettative dopo le prime gare, ma nulla in confronto alle sofferenze patite quest’anno. Il Mondiale 2023 di Bastianini è infatti condizionato dall’infortunio a cui accennano le prime righe. Uno stop duro da digerire, a cui il pilota comunque ha reagito da vera “bestia”. Le prime gare post infortunio non hanno regalato podi, ma sono comunque un buon viatico per il finale di stagione, sempre in crescendo.
Stagione 2024
Nel 2024, Enea Bastianini continua a gareggiare per il team Ducati Lenovo, con l'obiettivo di costruire sui successi dell'anno precedente. Le prime gare della stagione hanno confermato il suo potenziale, con Bastianini che ha mostrato una crescente abilità nel gestire le competizioni e nel lottare per posizioni di vertice. La sua determinazione e il supporto di una squadra forte lo pongono in una posizione favorevole per ottenere ulteriori successi e lasciare un segno significativo nel campionato MotoGP.