Hai bisogno di aiuto?


Siamo offline, ma non preoccuparti, lascia qui il tuo messaggio e ti risponderemo al più presto. Grazie!

Hai bisogno di aiuto?

Le più grandi vittorie della Ducati in Superbike e MotoGP

Le più grandi vittorie della Ducati in Superbike e MotoGP

Si scrive Ducati, si legge storia, leggenda e vittorie. La casa motociclistica con sede a Borgo Panigale è una vera e propria istituzione nel campo motoristico, in grado di tenere testa a colossi giapponesi del calibro di Yamaha e Honda. Un confronto retto sia a livello di qualità delle moto che quando queste vengono messe alla prova nelle varie competizioni motoristiche. Una storia importante quella della Ducati, dunque, fatta di grandi trionfi e di piloti che hanno fatto sognare migliaia di tifosi.

Le vittorie in Superbike

Per declamare il palmares della Ducati, non si può che partire dalla Superbike. Fin dal 1988, primo anno in cui è andato in scena il mondiale di questa categoria, la Ducati ne ha preso parte essendone quindi uno dei pilastri più importanti. La prima Ducati presentata al Mondiale Superbike è la Ducati 851, guidata da Marco Lucchinelli. Il pilota ligure, che nel 1981 vince il Mondiale della Classe 500 con la Suzuki, riescea piazzarsi solo al quinto posto alle spalle di Fred Merkel (primo trionfatore nel Mondiale Superbike), Fabrizio Pirovano, Davide Tardozzi e Stéphane Mertens. L’edizione successiva va meglio alla “rossa” di Borgo Panigale, con il terzo posto del francese Raymond Roche. Si tratta comunque di due Mondiali interlocutori, prima di una serie di edizioni che renderanno la Ducati una delle “case alfa” di questa categoria motociclistica.

Nell’edizione del 1990, Roche si presenta ai nastri ripartenza con legittime ambizioni di vittoria finale. Le prime sei gare confermano queste sensazioni, dato che il francese si aggiudica tre primi posti e altrettanti secondi posti. Nonostante un leggero calo nella parte finale della stagione, Roche si aggiudica il Mondiale con 382 punti: 57 di vantaggio rispetto a Fabrizio Pirovano e 82 su Stéphane Mertens. Per la Ducati è il primo successo in Superbike e, se vincere è difficile, confermarsi lo è ancora di più. La casa motociclistica italiana dimostra però con i fatti che il Mondiale vinto da Roche non è stato solo un exploit episodico. In vista dell’edizione del 1991, alla Ducati arriva Doug Polen. Il pilota americano viene da risultati non esaltanti alla guida della Suzuki, ma con la “rossa” è tutta un’altra musica. Polen, infatti, stravince il Mondiale vincendo 17 gare su 24 e distanziando nettamente il compagno di scuderia Roche. L’americano ha il francese come primo “avversario” anche nel Mondiale 1992. Questa volta la competizione è più serrata, ma alla fine trionfa nuovamente Polen entrando ancora di più nel cuore dei ducatisti.

Il 1993 è un anno interlocutorio a livello di Superbike per la Ducati. A trionfare è la Kawasaki guidata da Scott Russell, che vince il duello con Carl Fogarty. Il pilota britannico arriva in Ducati nel 1992 e, nei primi due Mondiali con la scuderia italiana, ottiene un nono e un secondo posto. Se l’edizione del 1993 coincide per lui con un crescendo di risultati positivi, con le due successive comincia a costruire la sua leggenda sia sul piano della storia della Ducati che del Mondiale Superbike. Con la sua Ducati 916, nel 1994 si prende una rivincita con Russel mentre l’anno successivo trionfa avendo come primo competitor il compagno di scuderia Troy Corser. L’epopea di Fogarty, però, è tutt’altro che vicina alla conclusione. Dopo un altro Mondiale vinto dalla Ducati nel 1995 (ma targato Corser) e dopo l’exploit del 1996 di John Kocinski con la Honda, Fogarty vince altri due Mondiali. Con questo doppio successo non solo diventa un mito quasi irraggiungibile per tutti i ducatisti, ma è ancora oggi il pilota ad aver vinto il maggior numero di Mondiali Superbike.

Negli anni successivi si alternano piloti e case motociclistiche, con la Ducati quasi sempre in prima linea. Dopo l’epoca d’oro di Fogarty, la “rossa” trova in Troy Bayliss un pilota in grado di aggiudicarsi le edizioni 2001, 2006 e 2008 del Mondiale Superbike. Non gli unici trionfi della Ducati in questo periodo, visto che nel 2003 e nel 2004 i piloti britannici Neil Hodgson e James Toseland portano nuovamente la scuderia italiana sul gradino più alto del podio. Il successo di Carlos Checa nel 2011 consente alla Ducati di poter annoverare 14 Mondiali Superbike: le altre scuderie sono tutte alle spalle.

Le vittorie in MotoGP

Se Il Mondiale Superbike è da sempre terreno di conquista per la Ducati, la classe MotoGP vede le “rosse” di Borgo Panigale avere dei successi importanti ma giunti con minore frequenza. Presente al Mondiale di categoria dal 2003, la Ducati ha in Loris Capirossi un pilota certamente di valore ma non in grado di fermare lo strapotere di Valentino Rossi. La svolta però arriva nel 2007, quando in Ducati arriva Casey Stoner. Dopo il sorprendente trionfo di Nicky Hayden dell’anno precedente, arrivato all’ultimo gran premio, il pilota australiano regala alla Ducati il primo Mondiale Moto GP con una stagione da urlo: 10 gare vinte, 125 punti di vantaggio su Daniel Pedrosa e 126 su Valentino Rossi. Stoner prova a fare il bis l’anno successivo, ma deve alzare bandiera bianca contro il ”46” di Tavullia.

Gli anni successivi hanno un forte accento spagnolo, con Jorge Lorenzo e Marc Marquez che si aggiudicano i Mondiali dall’edizione del 2012 a quella del 2019. Per la Ducati non è un periodo certamente brillante, ma riesce comunque a riemerge nelle ultime stagioni. Le edizioni 2020 e 2021 del Mondiale MotoGP coincidono infatti con altrettanti titoli costruttori per la scuderia italiana. Nell’ultimo Mondiale poteva addirittura arrivare il titolo piloti, con Francesco Bagnaia che dà vita ad un duello all’ultimo sangue con il francese Fabio Quartararo. Nonostante i quattro primi posti nelle ultime sei gare del Mondiale, alla fine ha la meglio Quartararo con la sua Yamaha grazie all’importante vantaggio accumulato in precedenza (con sette podi, arrivando quattro volte al primo posto e tre volte al terzo, nei primi dieci gran premi).

Il 2022 invcece, è stato l'anno di consacrazione del pilota italiano. Pecco Bagnaia con ben 4 vittorie nella sprin race del sabato e ben 7 vittorie nei GP della domenica, si è reso autore di una spettacolare rimonta nei confornti del suo diretto concorrente, Fabio Quartararo, vincendo così il suo primo titolo mondiale della classe MotoGp, il terzo della sua carriera.

Il 2023 si apre con un doppio successo per il pilota torinese nel gp di Portimao. Gli addetti ai lavori puntano su un bis mondiale consecutivo, come Rossi e Marquez, ma quest anno sarà forte la concorrenza degli altri piloti ducati, in particolare Martin e Bezzecchi

Condividi